L’Associazione Augusta ringrazia tutti coloro che hanno reso possibile questa magnifica avventura che ha dato ad Issime e alla Valle d’Aosta intera un valore aggiunto!
Riportiamo il discorso che ha introdotto la serata del 10 giugno:
L’opportunità di questa serata ci è stata offerta dall’associazione Chiese aperte nella Diocesi di Aosta e precisamente da Roberta Bordon (responsabile dei Beni culturali ecclesiastici della Curia di Aosta) e dall’arch. Mariagiovanna Casagrande che ringraziamo sentitamente per averci offerto questa preziosa opportunità.
La Lunga notte delle chiese è la notte bianca dei luoghi di culto in cui si fondono musica, arte, cultura, in chiave di riflessione.
È patrocinata dal Ministero della cultura, dal Pontificio Consiglio della cultura, e dal Senato della Repubblica.
Quale migliore occasione per inaugurare la stampa di Pieter de Jode. Il tema della serata è infatti l’INCONTRO, e molti sono stati gli incontri che ci hanno permesso di arrivare a un così bel traguardo.
138 sono le chiese aperte questa sera in tutta l’Italia, 4 in Valle d’Aosta, mosse dalla volontà di fare cultura secondo il principio fondamentale che la conoscenza è valorizzazione!
Come esprime bene il Codice dei beni culturali e del paesaggio del 2004
La valorizzazione del patrimonio culturale consiste nell’esercizio delle funzioni e nella disciplina di tutte quelle attività volte a promuovere la conoscenza del patrimonio nazionale e ad assicurare le migliori condizioni di utilizzazione e fruizione del patrimonio stesso ad ogni tipo di pubblico, al fine di incentivare lo sviluppo della cultura.
La valorizzazione comprende, inoltre, finalità educative di stretto collegamento con il patrimonio, al fine di migliorare le condizioni di conoscenza e, conseguentemente, anche di conservazione dei beni culturali e ambientali. Infatti anche la promozione ed il sostegno di interventi di conservazione dei beni culturali rientrano nel concetto di valorizzazione.
In riferimento al paesaggio, la valorizzazione riguarda la riqualificazione delle aree sottoposte a tutela, come pure la realizzazione di nuovi valori paesaggistici.
[I nostri paesaggi sono tutti paesaggi produttivi perché è la mano dell’uomo che li ha plasmati, ma la produttività può avere diversi indirizzi e finalità, a noi l’intelligenza e la capacità di cogliere nuove opportunità]
[La LEGGE continua]: Tutti questi interventi devono essere effettuati in forme compatibili con la tutela e in modo tale da non pregiudicarne le fondamentali esigenze di conservazione e fruizione.
La partecipazione e la centralità dei cittadini, nell’ambito dell’azione generale dello Stato, sono obiettivi prioritari nel più ampio concetto di valorizzazione, teso ad incrementare principi e strategie di sviluppo del patrimonio culturale italiano.
Il concetto è chiaro non c’è valorizzazione senza conservazione dei beni culturali e ambientali, l’asse di crescita si posiziona quindi su quella linea che prevede:
CONSERVAZIONE < > VALORIZZAZIONE > NUOVE OPPORTUNITA’
Non può che essere questa la linea di condotta!
Questa è la LEGGE ma a questi Principi l’associazione Augusta si è da sempre ispirata, già dal lontano 1967 quando fu fondata: Siamo tutti chiamati a partecipare del bene comune!
Concetti d’altronde così ben sintetizzati nelle parole di chi lo scorso anno ispirò la serata “E quindi uscimmo a riveder le stelle”, Dante Alighieri:
“Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza”
Ma torniamo al tema della serata: l’INCONTRO, che ha come immagine simbolo, l’acqua che incontra la terra. Quale migliore immagine per raccontare la fecondità dell’incontro. L’incontro infatti quando è mosso dal desiderio di condivisione, di ascolto, di trasparenza, dalla voglia di confrontarsi, non può che dare i migliori frutti.
Don Ugo Busso, che è stato presidente dell’Augusta per 30 anni, diceva spesso “Qui ad Issime siamo fortunati, abbiamo di fronte agli occhi tutti i giorni il Giudizio e le conseguenze della scelta fra il bene e il male“. Siamo infatti liberi di scegliere, un grande dono, sì! Ma se si sceglie il male la parola IN-CONTRO perde la preposizione e diventa CONTRO, gli uni contro gli altri! Certo riconoscere il male a volte non è impresa facile!!!
Mentre l’incontro di questa sera lo dobbiamo senza dubbio ad una persona che nel corso degli anni, ormai più di dieci, ha fatto del bene, Sandra Barberi.
Mi fu indicata da Daniela Vicquery della Soprintendenza, per un consulto su uno stendardo processionale che possediamo, del 1780 opera del pittore gressonaro Johan Joseph Anton Curtaz capostipite della gloriosa famiglia detta Moalersch (dei pittori), allora fu fondamentale il confronto con Sandra per attribuirne la paternità. Di recente ha anche individuato la stampa datata 1619 che ha ispirato il Curtaz, ma questa è un’altra storia.
E poi qualche anno più tardi grazie a Sandra abbiamo riportato a casa una delle più belle Madonne lignee del XII secolo realizzata in Valle, la Madonna del Praz, rubata nel 1957, e ora nel museo parrocchiale.
E per venire all’oggi, sempre grazie a Sandra abbiamo aggiunto un tassello prezioso al panorama di produzione artistica delle Valle nel corso dei secoli.
Ma l’incontro di questa sera è stato anche reso possibile grazie ad un vero e proprio miracolo, la risposta di tanti alla volontà espressa dall’associazione Augusta di voler acquistare la stampa di Pieter de Jode. Una scommessa che feci con Sandra alla fine di gennaio, quando rintracciammo l’opera presso un antiquario di Amsterdam. L’impossibilità dal punto di vista economico di acquistare la stampa ci ha permesso di attivare ciò di cui ci siamo detti poco fa, ben espresso dal codice dei beni culturali “La partecipazione e la centralità dei cittadini nel valorizzare il patrimonio culturale”. Una scommessa vinta!
Una scommessa che ha le sue radici nell’incontro dello scorso anno nella serata su Dante organizzata con la proloco di Issime e con l’allora presidente oggi sindaco Enrico Montanari, le bande musicali di Gaby e Issime, con il contributo del direttore Davide Enrietti, di Margherita Barsimi, Lucio Bovo e ovviamente di Sandra Barberi, che scoprì la stampa di Pieter de Jode.
E quindi grazie di cuore a tutti coloro che hanno contribuito ad arricchire il nostro patrimonio culturale. Nella teca che conserverà la stampa, si spera per molto tempo, abbiamo inserito, come in una capsula del tempo, l’elenco dei donatori.
Ancora un grazie alla Soprintendente Cristina De La Pierre, a Simonetta Migliorini della Soprintendenza, per la professionalità e gentilezza che hanno mostrato, a Beppe Busso per averci suggerito il crowdfunding e aver dato il supporto informatico, ancora a Roberta Bordon e Mariagiovanna Casagrande, a Daniela Giordi che ha operato il restauro della stampa e la realizzazione della teca, e Grazie all’amministrazione comunale passata e presente per il fattivo contributo di recente accordato per la realizzazione della teca.