Villaggio di Rollie casa Busso Schützersch

Gen 14, 2022

Tregsch Schmid – Il fabbro degli Alby

150 anni fa moriva ad Issime a 93 anni Jean Pantaléon Alby, il più longevo issimese morto a quell’età, fino ad allora, almeno per quanto ci è dato conoscere. L’an du Seigneur mil huit cent septante-un le vingt-cinq du mois de mars à unze heures de la nuit dans la maison Alby au Chef-lieu est mort Jean Pantaléon Alby forgéron âgé de novante trois ans. Così recita l’atto di morte del parroco di allora Joseph Delapierre, in realtà non aveva ancora compiuto gli anni, era stato battezzato il 9 ottobre del 1778, ma visto l’eccezionale evento è probabile che il parroco abbia voluto sottolinearlo. Jean Pantaléon apparteneva al ramo degli Alby conosciuti ad Issime con il soprannome Tregsch. Era nato nella casa di famiglia nel Capoluogo – Duarf da Jean Jacques (1754-1806) e da Anne Marie Alby (1752-1840) figlia del notaio Joseph (1708-1785) del ramo degli Alby chiamato Wisse del Letz Duarf. Jean Pantaléon sposò in prime nozze l’11 marzo 1803 Marie Monique Linty fu Jacques, che mori all’età di 50 anni il 12 luglio 1831, in seconde nozze Jean-Jacqueline Storto fu Jacques. Dalla prima moglie ebbe sei figli, e si dedicò tutta la vita alla professione di fabbro. Costruì la propria fucina lungo il torrente Lys sulla riva sinistra oltre il villaggio di Zinnesili – Ceresole, quell’edificio è oggi chiamato Z’Teckulljun Gmachji  – La casetta delle bambole, ormai quasi rudere, ma che su un architrave in pietra reca ancora ben visibile la scritta ‘IPA 1829 FORGERON’.

La ringhiera in ferro battuto ritratto nella foto pubblicata appartiene alla casa dei Busso Schützersch nel villaggio di Rollie inferiore. L’abitazione molto antica è stata sopraelevata e ristrutturata nel 1825 da Jean Pierre Busso pretre (1773-1841) che fu parroco di Sarre e da Pierre Busso (1771-1854), come indicato sulla trave maestra della casa. Due fratelli i quali tre anni più tardi nel 1828 incaricarono il fabbro Jean Pantaléon Alby di realizzare la ringhiera del balcone al primo piano, balcone che dava l’affaccio alla stanza che ancora oggi è detta del prete. Le iniziali PB – JP BC riportate sulla ringhiera stanno per Pierre Busso e Jean-Pierre Busso Curé.

Sul mancorrente della ringhiara è ancora ben visibile la scritta incisa “Jean Pantaleon Alby forgeron”

Di Jean Pierre Busso prêtrecuré di Sarre, molto ci ha raccontato Vittoria Busso Lixandrisch, il quale possedeva il libro dei Secret secondo i racconti famigliari. Il racconto è pubblicato sul libro Année de grâce 1915. Grat Vesan e Jean-Jacques Christillin, due protagonisti del ‘900 a cura dell’associazione Augusta.

Il padre di Jean Pantaléon, Jean Jacques, ed il fratello di quest’ultimo anch’egli Jean Pantaléon (1755-1819) rimasero orfani molto piccoli rispettivamente a 2 e 1 anno, vissero nella grande casa Alby del Duarf con un tutore il reverendo Jean Chamonal loro zio materno. Da un documento del 1767 di ricognizione dei beni dei due fratelli Alby veniamo a conoscenza che possedevano l’antico mulino di Stubbi nel Vallone di San Grato allora ancora intatto ma non più utilizzato: Tertio au lieu des Stoubes de tout un tenement de dommicilles, consistant en étable, maison, cellier, un moulin capable à moudre grains, et la place seulement dÿ planter un autre, galatas, chambre, pallier, loges soit galleries de pied en haut jusqu’au couvert inclus, avec les roues dudit moulin, droits de rivage et d’eau d’iceluÿ et meme de l’autre, qui s’ÿ peut planter, cours, places, entrées, sorties, jardin au devant, et une petiolle de pré soit herbage dernier ledit moulin […] que trois mauvaises meules, l’une d’icelles avec son cercle de fer, une mauvaise tinnette cerclée de bois et une mauvaise degraniere.
ed in effetti durante i recenti scavi al mulino di Stubbi tre sono le mancine che abbiamo trovato, o meglio ciò che di loro rimaneva …

Immagini correlate: